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Aldo Cazzulllo a Peschiera il 7 ottobre

Lo scrittore e giornalista Aldo Cazzullo sarà a Peschiera Borromeo mercoledì 7 ottobre per la presentazione del suo ultimo libro, “Possa il mio sangue servire”. L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato alla Cultura, si svolgerà alle ore 21 presso il Cinema Teatro “De Sica” (via Don Luigi Sturzo, 5); ingresso libero.
Dopo 15 anni alla “Stampa”, dal 2003 Aldo Cazzullo è inviato nonché editorialista del “Corriere della Sera”; nel corso del tempo le sue cronache hanno raccontato i principali avvenimenti italiani e internazionali.
Nato ad Alba nel 1966, è autore di numerosi libri e saggi che hanno ottenuto importanti risultati in ambito editoriale: Viva l’Italia! (2010) e Basta piangere! (2013) hanno superato le centomila copie, La guerra dei nostri nonni (2014) le duecentomila.
“Aldo Cazzullo è una firma autorevole del panorama giornalistico italiano, oltre che uno scrittore affermato; siamo lieti di ospitare a Peschiera un autore del suo calibro.

Ascoltare la sua testimonianza sarà perciò un’opportunità per tutti noi.
Invitiamo la cittadinanza a partecipare: l’iniziativa del 7 ottobre si prospetta come un momento di interessante approfondimento culturale e un evento di rilievo per la nostra città”, hanno commentato il Sindaco Luca Zambon e l’assessore alla Cultura Cristina Amidani.
“Possa il mio sangue servire”, Uomini e Donne della Resistenza, è stato pubblicato da Rizzoli nell’aprile del 2015.
Il titolo ricalca una citazione del Capitano Franco Balbis, decorato a El Alamein e fucilato dai fascisti il 5 aprile 1944: “possa il mio sangue servire per ricostruire l’unità italiana e per riportare la nostra terra a essere onorata e stimata nel mondo intero”.
Nel corso della serata, la presentazione di Aldo Cazzullo sarà accompagnata da alcune brevi letture e stralci del libro.

Possa il mio sangue servire

Uomini e Donne della Resistenza
 
La Resistenza non è il patrimonio di una fazione; è un patrimonio della nazione. Aldo Cazzullo lo dimostra raccontando la Resistenza che non si trova nei libri. Storie di case
che si aprono nella notte, di feriti curati nei pagliai, di ricercati nascosti in cantina, di madri che fanno scudo con il proprio corpo ai figli.
Le storie delle suore di Firenze, Giuste tra le Nazioni per aver salvato centinaia di ebrei; dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, che sceglie di morire con i suoi parrocchiani dicendo “vi accompagno io davanti al Signore”. Ma anche degli alpini della Val Chisone che rifiutano di arrendersi ai nazisti perché “le nostre montagne sono nostre”, dei tre carabinieri di Fiesole che si fanno uccidere per salvare gli ostaggi, dei 600 mila internati in Germania che come Giovanni Guareschi restano nei lager a patire la fame e le botte, pur di non andare a Salò a combattere altri italiani. La Resistenza fu fatta dai partigiani comunisti, ma anche da quelli cattolici, monarchici, autonomi. E fu fatta dalle donne, dai fucilati di Cefalonia, dai bersaglieri. La Resistenza ha avuto le sue pagine nere, che vanno raccontate, come fa anche questo libro; così come racconta le atrocità spesso dimenticate dei nazisti e dei fascisti. La storia è scandita dalle voci dal lager e dalle lettere dei condannati a morte, certi che dal loro sacrificio nascerà un’Italia migliore.
A 70 anni dalla liberazione, mentre i testimoni se ne stanno andando, è giusto salvarne la memoria e raccontare ai giovani cos’è stata davvero la Resistenza, e di quale forza morale sono stati capaci i nostri padri.

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