Un segnale forte in una città ancora prudente, con la vita ancora sospesa tra la paura del coronavirus e la voglia di ritorno alla “normalità”. L’apertura Sabato 19 settembre a San Giuliano Milanese del nono emporio della Solidarietà della Diocesi di Milano, alla presenza di Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, dei sindaci di San Donato e San Giuliano Andrea Checchi- e Marco Segala, a Marco Rasconi della Fondazione Cariplo e Mons. Michele Elli vicario Episcopale di zona con don Luca Violoni, ospite di casa, prevosto della città (oltre che decano di san Giuliano e San Donato) e primo fautore del progetto, è uno spiraglio di speranza in più per le famiglie in disagio economico che si rivolgono agli enti caritativi delle due città. Si legge sul Comunicato Stampa di Caritas Ambrosiana diffuso per l’occasione: «Durante i mesi più duri del lockdown, gli Empori sono stati una rete di sicurezza fondamentale per migliaia di famiglie che si sono ritrovate in poche settimane a non avere più un reddito sufficiente a soddisfare le esigenze primarie.
Una ragione in più che ci ha spinto a potenziare questo sistema di distribuzione di aiuti alimentari in grado di offrire sostegno alle persone nel rispetto della loro dignità, prevenire forme più gravi di impoverimento e porre le premesse per progressivo recupero, osserva Luciano Gualzetti, direttore della Caritas”. «È un sogno che si realizza dopo un lungo percorso commenta don Luca Violoni – In questo luogo offriremo un aiuto concreto alle persone ma faremo anche cultura della solidarietà. Congiungeremo giustizia e carità in rete con tutta la città”. Negli Empori della solidarietà si può fare la spesa scegliendo i prodotti dagli scaffali come in un normale supermercato con la sola differenza che alla cassa non si paga con il denaro ma con una tessera a punti assegnata dagli operatori dei centri di ascolto della Caritas a famiglie in difficoltà. I punti sono calcolati in base allo stato di bisogno del nucleo familiare e della sua composizione e possono essere utilizzati nell’ arco di tre mesi al termine dei quali vengono rinnovati fino a un massimo di 4 volte nell’arco di un anno. Sugli scaffali si trovano prevalentemente generi alimentari ma anche prodotti per l’igiene personale, per la casa, articoli di cartoleria. La merce è frutto del recupero di eccedenze, di donazioni o acquisti effettuati da Caritas Ambrosiana. L’apertura dell’Emporio però è potuta avvenire dopo un lungo studio di fattibilità e idee. La Parrocchia di San Giuliano aveva un luogo non più utilizzato da tempo. Un negozio (era un bar gestito da ACLI) con annessi uffici e magazzino sottostante. Andava però ristrutturato e messo a norma. Operazione abbastanza costosa. Alla fine , come comunicato da don Luca, sono serviti 125 mila euro. Grazie a Fondazione CARIPLO sono arrivati i primi 100mila. 15mila euro sono arrivati dai fondi dell’8 per mille della CEI e 10 mila da donazioni. Da Caritas Ambrosiana e dall’IKEA sono invece arrivate le strutture. Gli scaffali ora sono già riforniti da diverse realtà commerciali: per ora attraverso Caritas, da coop, Unes e ortomercato per il fresco. In futuro ci saranno le raccolte parrocchiali, le raccolte straordinarie, ci potrebbero essere alimenti “ex agea”(fondi europei) se si entrerà nel programma…e poi altri enti con cui creare convenzioni sul territorio. Ma il “patrimonio” più importante (senza il quale nulla potrebbe essere fatto), è quello umano, composto dai tanti volontari che dedicano tanto del loro tempo alla realizzazione di questo progetto. Si pensi al Centro d’ascolto, che ha il delicatissimo compito di incontrare “i volti” che vi si recheranno con umiltà e che dovranno valutare le situazioni; e poi i volontari che questa realtà dovranno gestirle. Alla cerimonia di sabato mattina è stato bello vedere un bel gruppo di giovani della Caritas giovanile cittadina, insieme all’altrettanto bel gruppo dei Senior. La speranza è che vi possa essere un aumento di persone che vogliano mettersi in gioco e dare una mano.
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Redazione N>O>I – Angela Vitanza
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