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N>O>I: Osservazioni alla Valutazione Ambientale Strategica per il Progetto di Costruzione dello Stadio

Osservazioni alla Valutazione Ambientale Strategica per il Progetto di Costruzione dello Stadio - Associazione N>O>I -
[Ricevuta_AUTO] (Rif: 2024/48667 PROT) Osservazioni alla Valutazione Ambientale Strategica per il Progetto di Costruzione dello Stadio - ASSOCIAZIONE N>O>I

San Donato Milanese, 11 Novembre 2024

 Osservazioni alla Valutazione Ambientale Strategica per il Progetto di Costruzione dello Stadio

L’intenzione di costruire uno stadio da 70.000 posti, affiancato da un centro commerciale, museo, arena e aree di parcheggio su un suolo vergine e storico, rappresenta un’operazione di impatto devastante e irreversibile. Quest’area, che un tempo era utilizzata dai monaci cistercensi per l’agricoltura e la produzione di Grana Padano, oggi è uno dei pochi lembi di suolo intatto rimasto nella regione e un simbolo della nostra eredità culturale, in equilibrio con il territorio e il paesaggio naturale.

  1. Distruzione di Suolo Vergine e Patrimonio Culturale

L’area in questione è un luogo di pace e contemplazione, con l’Abbazia di Chiaravalle che sorge nelle vicinanze, centro spirituale e storico, uno dei pochi che conserva ancora intatta la sua atmosfera di quiete. La costruzione di un’enorme struttura destinata a ospitare eventi di massa, quali partite e concerti, rischia di frantumare questo equilibrio. Ciò che si propone di sacrificare non è solo uno spazio fisico, ma anche un contesto culturale e spirituale che si intreccia profondamente con la nostra identità territoriale.

  1. Impatto Ambientale e Perdita di Biodiversità

Il suolo vergine che verrebbe distrutto per fare spazio allo stadio ha un valore ecologico inestimabile. Si tratta di un habitat per specie vegetali e animali che sarebbe raso al suolo, trasformato in cemento e asfalto. La cementificazione su un’area così vasta comprometterebbe anche la permeabilità del suolo, aumentando il rischio di alluvioni e riducendo ulteriormente la biodiversità. Una tale manomissione ambientale va contro le direttive internazionali di protezione e conservazione del patrimonio naturale.

  1. Infrastrutture e Promesse Inattuate: Una Lezione dal Passato

La proposta sostiene che saranno migliorate le infrastrutture di trasporto per far fronte all’incremento di traffico, ma è legittimo dubitare di queste promesse. Il nostro territorio conosce già il peso di promesse infrastrutturali mai mantenute: le compensazioni previste con la Tangenziale Esterna includevano l’ampliamento della metropolitana, che a distanza di trent’anni non è mai avvenuto. Il peso dell’inquinamento e del traffico è aumentato in modo esponenziale senza nessun reale potenziamento del trasporto pubblico.

  1. Traffico e Sicurezza per i Residenti

Portare decine di migliaia di persone in un’area scarsamente servita dai mezzi pubblici metterà in crisi la viabilità locale e comprometterà gravemente la sicurezza dei cittadini, soprattutto al termine degli eventi, quando il traffico convergerà sulle già congestionate tangenziali. La realizzazione di uno stadio di queste dimensioni in una città di soli 32.000 abitanti rappresenta un rischio enorme per la sicurezza stradale e la salute pubblica, per non parlare dell’inquinamento acustico e atmosferico che gli eventi di massa genererebbero, oltre a seri problemi di ordine pubblico, date le tifoserie coinvolte anche alla luce dei recenti arresti.

  1. Alternativa Sostenibile: Riconversione di Strutture Esistenti

Prima di investire ingenti risorse in un progetto di simili proporzioni, dovrebbe essere esaminata con serietà la possibilità di riconvertire strutture già esistenti in aree urbane più centrali e meglio collegate. Questa alternativa risponderebbe sia alle esigenze di modernizzazione che alle istanze di sostenibilità, senza compromettere ulteriormente il territorio e senza ricorrere alla cementificazione di aree vergini. (vedi PARCO MATTEI, collegato con la M3)

Conclusioni

La Valutazione Ambientale Strategica deve tener conto del valore non solo economico, ma anche ambientale, culturale e storico di questo territorio. La costruzione di un’infrastruttura che non tiene conto del contesto e delle peculiarità locali è un errore strategico che produrrà danni irreparabili. Esprimiamo pertanto parere negativo rispetto alla realizzazione del progetto proposto e invitiamo le autorità a rivalutare le opzioni di sviluppo sostenibile, privilegiando alternative che rispettino la nostra eredità naturale e culturale.

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