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WWF Sud Milano “Osservazioni VAS / Area San Francesco” – STADIO.

WWF MARTESANA SUD MILANO consegnate le osservazioni al Rapporto Preliminare - Fase di Scoping - dell’ACCORDO DI PROGRAMMA – VAS - Area San Francesco, progetto Stadio San Donato Milanese
copertina articolo realizzata da N > O > I - Network Organizzazione Innovazione - Dipartimento RecSando

L’associazione WWF Martesana Sud Milano ha consegnato tramite PEC in data 15 novembre 24 le proprie osservazioni in merito al progetto “stadio”, approfittando anche di questa opportunità per ribadire la netta contrarietà al progetto di stadio, e di tutte le funzioni più o meno accessorie ad esso correlate, nell’area di San Francesco e nel parco Sud Milano a San Donato Milanese. In tutti questi anni la nostra associazione si è espressa in modo contrario, a partire da osservazioni nei primi anni ‘90, per poi esserci opposti al progetto di stadio dell’Inter più di dieci anni fa, per aver presentato le osservazioni in sede di assoggettabilità alla Vas del progetto Sport Life City in aprile 2021 (il progetto dell’arena da 18000 spettatori), avendo peraltro ricevuto soltanto risposte a dir poco evasive ( “il loro rigetto non richiede una dettagliata motivazione”). Si ricorda altresì che la nostra associazione in questi anni si è concentrata su un aspetto specifico dell’area fertile, non più coltivata negli ultimi anni: la difesa della parte a bosco, della vasta prateria in fase di rinaturalizzazione e dell’area umida a Ovest; a questo proposito si ricordano le nostre istanze per il riconoscimento del bosco fatte nel 2021, e ripresentate nel 2023, fino al coinvolgimento dell’avvocatessa Dini nel 2024, al seguito del quale sono stati prodotti diversi atti legali fino all’ultima diffida agli enti costituenti l’Accordo di Programma in cui si chiede di nuovo di verificare, in sede di VAS,  la natura di bosco dell’area su cui incide la proposta progettuale avanzata da Sportlifecity s.r.l. e gli impatti che su di essa avrebbe la realizzazione del nuovo stadio. Sono state allegate anche le relazioni (all 2 e 3) dei due agronomi dottor Guzzi e dal dottor Vavassori, che certificano l’esistenza di due aree boscate.

In generale, la nostra impressione è che questo progetto non sia affatto ambientalmente sostenibile per ovvi motivi di consumo di suolo (sebbene l’area sia considerata edificabile dagli anni 90), perdita di biodiversità, generale aumento del carico ambientale in un’area già ingolfata, con problemi di inquinamento e di viabilità, e tenendo conto anche di altri progetti che si stanno realizzando nella zona (vedi quartiere olimpionico al quartiere Santa Giulia di Rogoredo, lontano meno di paio di chilometri dall’area di San Francesco, ma anche il quartiere De Gasperi Ovest a San Donato Milanese) e dell’impatto cumulativo di tutti questi progetti una volta realizzati. Anche gli scenari alternativi qui proposti sanno di raffazzonato, eseguiti solo perché richiesti da questa fase. Non c’è una reale volontà di valutare degli scenari alternativi.

Si leggono concetti di progettazione antiquati che prevedono distruzione di beni ambientali, impermeabilizzazione e consumo dei suoli, costi enormi per le infrastrutture che saranno a carico del pubblico, fantomatiche e irreali compensazioni. pensiamo che la pubblica amministrazione debba meglio valutare l’intera questione: San Donato Milanese, una delle porte del Parco Sud Milano, ha valori e qualità ben più alte di una ipotetica cittadella del calcio.

Le nostre osservazioni, di dieci pagine, proseguono con una analisi del documento di oltre 200 pagine e con la relativa obiezione ai passaggi relativi soprattutto alle questioni ambientali e naturalistiche.

Ad esempio Il documento non parla dei boschi presenti, mentre tutta la nostra azione anche legale di questi anni mira a riconoscere e difendere i boschi che sono vincolati ”ope-lege” ( tra l’altro anche nella recentissima carta forestale italiana i boschi sono presenti), cita l’area umida come una degradata “depressione di natura antropica”, quando invece lo stagno, presente dagli anni ’50 insieme al bosco, in cui si sono osservati diverse specie di uccelli acquatici, è un luogo prezioso anche x l’avifauna di passo per la quale l’area potrebbe rientra a pieno titolo tra le aree oggetto di tutela anche ai sensi della Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”, per la quale si invoca la opportunità di effettuare la Valutazione di Incidenza (VIncA). paradossalmente la presenza del tronco autostradale potrebbe rappresentare un elemento di protezione per la fauna, specie quella di interesse venatorio, “protetta” proprio dalla presenza degli assi viari.

Altri punti : la matrice agricola (30 ettari) definita “reliquale” quando questa conserva un rilevante interesse agricolo, manca un’analisi approfondita della biodiversità dell’area, i profili climatici non sono stati trattati per nulla, il progetto prevede trasformazioni ( comparti 2, 3,4 ) di aree in Parco agricolo Sud Milano, per non parlare degli aspetti legati agli eventuali interventi di compensazioni ambientali e le valutazioni della riduzione dei servizi ecosistemici derivanti dal suolo. 

Wwf Martesana Sud Milano

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