TI RIFERISCI ALL’ARENA DEL SOLE? E IN PARTICOLARE A SOSTA, EX WRITER CHE ORA HA RICEVUTO LA BENEMERENZA CIVICA PER IL SUO LAVORO PROPRIO ALL’ARENA?
Non sapevo avesse preso la benemerenza civica…Non mi riferisco direttamente a Sosta, è un amico e siamo stati per molto tempo in crew assieme. Inoltre non può esistere un ex-writer: se lo sei stato lo sarai per sempre, e te ne accorgi quando ti ritrovi a riempire di tag ogni foglietto di carta che ti capita fra le mani!
Il Creative Lab dell’Arena è un buon progetto dal punto di vista delle politiche giovanili e per ciò che concerne il writing ha ottenuto anche la collaborazione di Wany che è uno dei più importanti writer italiani. Personalmente però, sarà per la mia visione molto “hardcore” dei graffiti, non riesco a condividere appieno questa modalità di intervento. Diverso sarebbe fare un laboratorio d’arte contemporanea più aperto, per lo meno dal punto di vista formativo, in cui i graffiti son visti come uno dei tanti linguaggi possibili. Questo invece si focalizza solo sul writing: da ribellione adolescenziale diventa un hobby da adolescente, è un po’ come le scuole di pittura dei pensionati. In questo modo depotenzi il writing, ne sterilizzi una componente fondamentale. Tutte le esperienze che i giovani fanno con il writing vero e proprio, un giorno si trasformeranno in qualcos’altro, lo abbiamo detto prima. Così rischi di non aver nulla di “esperienziale”, nulla da trasformare. Certo, per la Giunta e l’Amministrazione va bene, forse perché sperano che in questo modo i ragazzi imparino “a non sporcare i muri”, ma a mio avviso non lo possiamo definire completamente graffiti-writing quando il cerchio si apre e si chiude direttamente in ambito istituzionale.
