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Coronavirus: Intervista al Dott. Vincenzo di Gangi – Caffè Minerva

Il valore aggiunto dell’informazione di N>O>IRecSando è sempre stato il territorio. Nel mondo di oggi, globalizzato e totalmente interconnesso, il discutere di ciò che ci accade accanto è davvero un plus spesso dimenticato. Ma viviamo giorni veramente difficili, nei quali l’informazione che ci giunge dall’altra parte del mondo può essere facilmente assimilata a quella della porta accanto.

Partendo da questo assunto, abbiamo ritenuto di compiere un’operazione importante andando a intervistare esperti e personalità che nella crisi sanitaria, economica, politica e sociale attuale hanno ognuna qualcosa da dire e da dare. Crediamo, sempre dicendolo modestamente, di esserci riusciti. Ma a Voi la parola finale. Buona lettura.

INTERVISTA AL DOTT. VINCENZO DI GANGI, imprenditore di San Donato Milanese, – Caffè Minerva –

DOMANDA:

1) Dott. Di Gangi, Lei è il proprietario di una delle attività più conosciute ubicate sul territorio del Comune di San Donato Milanese ( Milano ). La Sua attività è posta in un crocevia di persone e situazioni, proprio davanti al 5o Palazzo Uffici Eni, quindi Lei e i suoi collaboratori eravate abituati a incontrare e servire un numero davvero considerevole di clienti. Come sta vivendo questi giorni di ‘spegnimento’ ? Da imprenditore è stato difficile accettare di doversi fermare o, nel pieno convincimento che ogni datore di lavoro di sé stesso dovrebbe avere più di altri un diverso spirito di iniziativa, ritiene che questa parentesi se ben compresa e sfruttata possa rivelarsi un ulteriore stimolo di adattamento al cambiamento e soprattutto all’innovazione ?

RISPOSTA:

Si parla spesso in questo periodo di una situazione simile alla guerra, oggi mi vien da dire che vedo di fronte a me lo scenario di una economia di guerra.
È stato difficile accettare di fermarmi ma questa costrizione è stata compensata subito da un senso di responsabilità di fronte alla grave emergenza che si sta vivendo.
Ognuno di noi è stato chiamato a fare la sua parte, ed in questa situazione ho capito bene cosa vuol dire collaborare al bene comune.
È impossibile non essere sollecitati di fronte ad un momento di così grande difficoltà. Ma non è automatico né facile pensare ed agire in modo nuovo rispetto a prima.
Si è più aiutati, è più semplice ma non è più facile se si cresce e ci si forma in un ambiente aperto al dialogo ed al cambiamento.
Io ho la fortuna di essere cresciuto e di vivere in un contesto come il nostro, che è quello lombardo, in cui si respira da sempre questa cultura.
Noi ci viviamo dentro e siamo permeati da questa cultura.
Subito dopo il primo impatto si è manifestato in modo naturale la necessità di unire le forze, di collaborare con ogni persona che vive il mio stesso bisogno.
Collaborare insieme sia dentro la propria realtà, sia al di fuori con chiunque ho potuto incontrare nell’affrontare gli stessi problemi. In questo modo ci si immedesima con le altre persone e ci capisce al volo.
I bisogni sono molteplici e di diversa natura, sanitaria, economica, sociale.
Per me è di vitale importanza trovare soluzioni immediate per poter affrontare le necessità più urgenti.
Anche momenti come questo possono essere propositivi.
Anzi sono proprio questi i momenti dove si trovano energie e motivazioni inaspettate.
La voglia di vivere e di rendersi utili è insopprimibile.
Le tante difficoltà di questo periodo ci stanno già insegnando molte cose, e sono certo che in futuro saremo in grado di affrontare altre sfide senza scoraggiarci uscendone ancora più forti.


DOMANDA:

2) Nel Gennaio del 2017, è stato il primo esercizio commerciale a credere nel nostro progetto #BikePoint diventando il primo Bike Point italiano.
Da subito ha ascoltato i nostri suggerimenti e reso molto più smart il caffè Minerva, posizionando vicino ai tavolini delle prese USB per poter ricaricare i cellulari, in modo che chi arrivasse con il telefono o il portatile scarico potesse usufruirne.
Fin da subito ha anche posizionato una rastrelliera in modo che i fruitori del Caffè Minerva, che arrivavano in bicicletta potessero legarla in sicurezza.
Queste due scelte ( USB e rastrelliera) hanno contribuito in qualche modo a cambiare i comportamenti dei clienti, hanno altresì portato dei benefici alla Sua attività?

RISPOSTA:

Ho sempre avuto tendenza ad innovare, cercando di ascoltare le necessità dei nostri clienti e se possibile anticipare le risposte. Questo atteggiamento si traduce in fatti con l’installazione della rastrelliera e le prese USB. Un esempio di come una domanda da parte dei nostri clienti di un servizio si è tradotta in una opportunità. La rastrelliera è un servizio che si collega al tema molto sentito dell’ambiente e della mobilità. In collaborazione con Bicipolitana Network ci siamo coinvolti in una lodevole iniziativa che incoraggia i nostri clienti a servirsi della bicicletta come mezzo di trasporto per tragitti brevi. Non solo ne trae beneficio la mobilità ma in questo modo anche l’ambiente e la salute personale. La rastrelliera è un contributo che abbiamo voluto dare come attività economica per dare maggiore importanza a questi temi. Le prese USB diffuse in tutto il locale sono state molto apprezzate dalla nostra clientela, sia da parte di chi si trova a trascorrere un momento di pausa o di relax, sia da parte di chi approfitta di un uno spazio attrezzato per poter svolgere un’attività di lavoro. Si tratta in entrambi casi di piccoli esempi ma che sono la logica conseguenza di un ambiente aperto al cambiamento. Idee che nascono da una cultura e da un’educazione che dimostra attenzione alle persone, al nuovo ed al bello. Un segnale importante se vogliamo portare avanti modi migliori di pensare all’ambiente, alla mobilità, alla tecnologia, ai rapporti interpersonali per poter vivere meglio il tempo e gli spazi.

DOMANDA:

3) Andiamo a trattare infine un argomento che da sempre ci affascina e ci coinvolge con passione in congetture e altresì nella formulazione di idee e nella concretizzazione fattiva delle stesse: il Futuro. Tra pochi giorni inizierà nel nostro paese la cosiddetta Fase 2, quella della ripresa economica e produttiva. Per esercizi commerciali come il Suo tale programmazione avrà luogo in maniera differita, vale a dire con circa 15 giorni di slittamento rispetto a quella di lunedì 4 maggio 2020. Se prima abbiamo cercato di tracciare il Suo sentire prima e durante il confinamento / spegnimento imposto per legge dal Governo, vorremmo ora conoscere il Suo punto di vista a riguardo e con quale spirito affronterà questa ulteriore messa alla prova. Può già infine dirci come cambierà fisicamente all’interno il Caffè Minerva ? Tali presumibili cambiamenti logistici e funzionali hanno visto una notevole spesa per essere posti in essere ?

RISPOSTA:

Questo momento di difficoltà e di emergenza può essere prolifico per nuove opportunità e cambiamenti. Alcune idee sono maturate nel corso del tempo altre sono state sollecitate dalla situazione contingente. La prima decisione è stata prolungare l’orario di apertura e tenere aperto anche la domenica. Un’idea già matura che oggi diventa l’opportunità di poter offrire un servizio e uno spazio a tante persone che vivono la nostra città durante il fine settimana.
Ristorazione, servizi, cultura, intrattenimento sono le attività che vogliamo continuare ad offrire con passione e professionalità.

Le disposizioni anti-covid mi hanno costretto a considerare una diversa sistemazione dei posti a sedere all’interno del locale. Dal punto di vista organizzativo e degli spazi siamo riusciti a recuperare almeno il 50% dei posti disponibili potendo contare su un’ampia superficie. Questa situazione è stata l’opportunità di poter pensare innanzitutto ad una nuova offerta di ristorazione nella fascia serale funzionale ad una offerta mirata. In secondo luogo, visto gli spazi a mia disposizione, ho pensato ad una proposta di ristorazione molto accessibile rivolta ai giovani.
Infine ma non per ultimo ho intenzione di sviluppare attività di intrattenimento e culturali con la creazione di eventi come da nostra tradizione.

Gli investimenti necessari per adeguarsi alle disposizioni in tema anti-covid non sono eccessivi in termini assoluti, ma se visti in funzione al periodo di crisi e di difficoltà in cui ci troviamo non sono da sottovalutare soprattutto per la poca chiarezza delle norme e per l’incertezza della situazione. Qualunque investimento anche minimo richiede sempre un minimo di fiducia.

Redazione N>O>I – Network Organizzazione Innovazione – FM-Staff

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