Skip to content
Home » Blog » Rassegna Stampa » San Giuliano Milanese » Tommaso di Pilato: Siamo sicuri che le città siano pensate per tutti ?

Tommaso di Pilato: Siamo sicuri che le città siano pensate per tutti ?

Tommaso, ha deciso di raccontarci con un pizzico di ironia come vive la città di San Giuliano Milanese. Ha inviato  alla Redazione RecSando un articolo molto speciale, lo dedica a tutti noi che abbiamo la  fortuna di vedere quello che  ci sta intorno. Forse per questo non ci accorgiamo di quanto sia difficile per un non vedente "muoversi" in una città, in una qualsiasi città, non necessariamente la città di San Giuliano Milanese.
Ci invia questo primo racconto, che pubblichiamo in forma integrale.
Quando abbiamo letto quello che Tommaso ci ha scritto, abbiamo pensato che la cosa migliore da fare fosse quella di trasformare in un podcast quello che ci aveva inviato, in modo che lui potesse ascoltarlo, che altri non vedenti potressero ascoltarlo e si sentissero autorizzati a fare altrettanto, ovvero trasmetterci le loro sensazioni, i loro racconti di vita quotidiana. Siamo convinti che conoscendo le difficoltà, sentire i racconti di chi vive il mondo con un'altra angolazione, aiuti tutti noi a crescere, a migliorare.
Abbiamo pensato di affidare la realizzazione dell'audio, o meglio dell'interpretazione del testo scritto da Tommaso,  agli amici dell'Associazione Mimulus, "Maschere in Movimento". Un grazie di cuore, a Mimulus, e in particolare alla voce di Federico Donvito, che interpreta a nostro avivso con grande maestria il racconto di Tommaso Di Pilato.

…..Giorno dopo giorno

Correva l'anno 1976 ed io, con il mio piccolo bagaglio di esperienze, venivo in quel di San Giuliano.
Ai tempi non c'era molto, ma subito mi son reso conto che avrei dovuto inventarmi….."la vita di ogni giorno".
Mia compagna di vita…la cecità. Non l'ho mai considerata un impedimento, ho cercato, dentro di me, la forza per sfidarla. Del resto: VOLERE E' POTERE!
Sì il bambinetto di 11 anni inizia a fare un buon carico di energia e cresce in questa realtà.
Ascoltare la diversità dei suoni, percepire gli odori, sentire il battito del cuore che aumenta o diminuisce in relazione a ciò che accade intorno. Le immagini non esistono, per me è importante anche il calpestio delle scarpe sulla strada che percorro.
Un pizzico di follia ma anche di fragilità  ed emotività,pur non facendo parte di me,sono nel mio "zaino", consapevole di poter fare…osare, soprattutto continuare  a vivere,di provarci sempre.
Gli anni trascorrono e, ormai adulto,miinvento i percorsiper evitare le così dette barriere e inizio a" slalomare" ( concedetemi il vocabolo ).
Esco dal cancello della Via Cervi al 9,marciapiede di mattoncini,evito un buco sulla sinistra del percorso ma spacco il bastone,continuo verso la fermata del bus e dopo aver superato il semaforo,incontro "scontro" un palo della luce che,diversamente da tutti gli altri,è nel centro del marciapiede.
Quante mie impronte su quel paioli Ma con audacia e anche tanta ironia,faccio finta di aver abbracciato un amico e proseguo,il lavoro mi attende.
La strada è lunga…mi reco verso P.zza Italia,attraverso Via N.Sauro sulle strisce pedonali,arrivo al marciapiede di fronte e prima di salire il gradino sento cedere il piede,ho preso la buca proprio al termine delle zebre.
Proseguo per la piazza,la meta ilCarrefour,l'accesso al supermercato ha una pavimentazione simile ad un groviera,la spesa bisogna pur farla.
L'awentura continua (non è forse il termine esatto),ognigiorno incontro nuovi "personaggi" lungo la via e devo pur awenturarmi per raggiungere i miei obiettivi.
Percorro la Via Don Bosco,non sul lato alberato,dall'altro. Il più delle volte rischio di caricarmi i contenitori della spazzatura,per non parlare delle bici in sosta…Mi sento una pallina da biliardo, sembrerebbe divertente,ma non sempre va in "buca" e allora…..
L'impegno e il compito di ogni giorno,li affronto tentando dinon stressarmi troppo e se anche appare difficile,devo trovare il sorriso per un'ostacolo che mi ha fatto del male,una transenna messa lì per "lavori in corso" che il giorno prima non c'erano.
La Via Milano? Sembra scorrere bene,prima  di entrare in P.zza Della Vittoria,tre grandi palle di ferro per non far mettere le auto (credo). All'apparenza sembrano quasi decorative,ma quando ci si ribalta sopra, diventano pericolose per tutti. Per non parlare delle auto che transitano nella piazza a tutta  velocità.
Questi disagi si possono,sicuramente,semplificare per non complicare la vita quotidiana  di ognuno.
Si avete capito bene,il marciapiede è fatiscente,pieno di buche,pali da tutte le parti,tombini che fuoriescono dal livello stradale,una vera e propria gimcana.
Da qualche tempo,ho ricevuto in dono (Lions ) un cane guida che,sicuramente,mi aiuta e mi evita tante difficoltà,ma a volte per aiutare me,rischia lui di finire in situazioni pericolose.
Devo essere molto attento che non si distragga,è pur sempre un pelosone!
Si rientra a casa,anche oggi è andata."Cose belle e meno belle, con tanta ironia dico a me stesso che domani è un altro giorno!"

PODCAST

di Tommaso di Pilato
Fotografia: Luigi Sarzi Amadè

 

Gli articoli di RecSando / Bicipolitana Network sono in linea grazie alle Convenzioni con gli esercizi commerciali che aderiscono al progetto #BikePoint

Loading

Skip to content