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Terapia sempre più personalizzata per il cancro dei polmoni

La cura riguarda tumori per cause genetiche, quindi anche per non fumatori. Ma la diagnostica per identificare la particolare modificazione (ALK) di queste cellule all’origine del tumore, è disomogenea e Roche ha lanciato il progetto “Centro per cento”. Entro un anno la mappa completa dei laboratori che si sono adeguati e degli ospedali in grado di proporre a tutti il test in questione.

Per il tumore al polmone si volta pagina. Per i pazienti affetti da carcinoma non a piccole cellule (NSCLC) nei quali è presente la mutazione ALK, scatta una terapia personalizzata che esclude l’utilizzo della chemioterapia, sostituendola con un inibitore di ALK. Ma non tutti gli ospedali sono in grado di garantire questa combinazione terapeutica che deve essere preceduta da una indagine diagnostica sofisticata. Per questo la casa farmaceutica Roche, titolare dello studio, ha lanciato il progetto “CENTROperCENTO” per abbattere il gap tra diagnostica e trattamento del NSCLC. Il progetto ha portata nazionale, coinvolgerà, infatti, 60 Centri Oncologici italiani distribuiti in tutto il territorio nazionale, più di cento medici e le Direzioni Ospedaliere.

Il progetto, supportato da Roche, mira ad offrire ad ogni paziente con adenocarcinoma polmonare l’opportunità della terapia personalizzata, garantendo la tipizzazione biologica del tumore attraverso un test specifico: il test per l’identificazione del riarrangiamento di ALK – caratterizzazione istologica e molecolare – in modo da colmare quel gap tra diagnostica e trattamento, ancora rilevante in alcune realtà Italiane.

La situazione italiana – “Siamo partiti da una fotografia della situazione Italiana e abbiamo constatato un’eterogeneità nella pratica clinica per quanto attiene il percorso diagnostico del paziente affetto dal NSCLC. I tempi di risposta delle analisi molecolari e sue modalità di esecuzione non sono uniformi e sicuramente non ancora ottimali– dichiara la ProfessoressaSilvia Novello, Ordinario di Oncologia Medica, Dipartimento di Oncologia, Università di Torino e membro dell’Expert Panel di progetto–. Uno studio osservazionale Italiano effettuato su 38 centri nel 2015 dimostra che nella popolazione con diagnosi di NSCLC, risulta che al 23% dei pazienti, che avrebbero i criteri per essere testati per ALK, non viene adeguatamente prescritto il test e, di conseguenza, non accederanno potenzialmente ad un trattamento personalizzato”.
Medicina personalizzata– Non è la prima volta che si parla di medicina personalizzata, oggi la strategia terapeutica più efficace. Per accedervi, però, è indispensabile l’utilizzo di percorsi diagnostici appropriati. Negli ultimi anni la diagnostica molecolare si sta evolvendo per poter diventare il driver della scelta terapeutica più appropriata per ogni paziente. In particolare, il test molecolare per l’identificazione del riarrangiamento di ALK si rende necessario in pazienti selezionati con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio IIIB e IV – ovvero localmente avanzato o metastatico – che, in presenza di tale mutazione, possono beneficiare del trattamento con inibitori di ALK.

“ALK è l’acronimo che indica il gene del recettore tirosin-chinasico del linfoma anaplastico. Alcuni test molecolari possono permettere di evidenziare riarrangiamenti specifici sul gene ALK nel DNA delle cellule del tumore o delle sue metastasi. La presenza di queste mutazioni consente la somministrazione di una terapia mirata al paziente affetto da carcinoma polmonare non a piccole cellule – afferma il Professor Antonio Marchetti, Direttore della Cattedra di Anatomia Patologica dell’Università di Chieti e membro dell’Expert Panel di progettoPer questo è quanto mai importante dare accesso a tutti i pazienti con NSCLC a questo fondamentale strumento diagnostico”.

Frequenza della malattia– Il carcinoma polmonare rappresenta una delle forme più diffuse di tumore, caratterizzata da una prognosi molto sfavorevole. Si stima che circa l’80% dei nuovi casi di tumore al polmone siano NSCLC, la cui precisa definizione istologica è diventata critica per la corretta scelta terapeutica, soprattutto alla luce delle nuove terapie disponibili. È noto che la diagnosi ed il trattamento precoce dei tumori migliorano le possibilità di sopravvivenza dei pazienti a 5 anni fra i malati di tumore, che è pari al 15%.
Di fronte a questo quadro, il progettoCENTROperCENTOsi propone di favorire l’accesso al 100% dei pazienti al test per l’identificazione del riarrangiamento di ALK, supportando la definizione del percorso di cura nei 60 Centri dove il progetto è attivato: dalla diagnosi di tumore al polmone, confermata dall’anatomopatologo, alla decisione terapeutica dell’oncologo.

I risultati– “Siamo molto lieti di poter contribuire all’abbattimento delle barriere che limitano l’accesso alle cure personalizzate a questa categoria di pazienti affetti da una così terribile patologia – ha concluso Dario Scapola, Market Access Director di Roche.– Ci auguriamo che il progetto CENTROperCENTO diventi una esperienza guida per l’ottimizzazione della diagnostica molecolare nella medicina di precisione. Speriamo di poter avere i risultati in 12 mesi, alla fine dei quali il lavoro sarà portato all’attenzione delle autorità sanitarie nazionali”.

Edoardo Stucchi


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