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N>O>I – Network Organizzazione Innovazione

2 APRILE 2019, genesi ed evoluzione del Piano Sosta di San Donato Milanese

2 APRILE 2019, genesi ed evoluzione del Piano Sosta di San Donato Milanese

Esattamente 1 anno fa, vale a dire il 2 aprile 2019, entrava in vigore il famigerato Piano Sosta del Comune di San Donato Milanese. Un provvedimento questo che scatenò nella città del cane a sei zampe proteste risentite e azioni civiche e politiche mirate alla sua cancellazione.
Usiamo in tal caso il tempo verbale al passato in quanto, causa coronavirus, dal 23 marzo 2020 tale provvedimento è stato sospeso sino al 5 aprile 2020.
Ma perché riprendere l’argomento piano sosta in un momento come questo?
Innanzitutto perché crediamo che atti amministrativi sbagliati, pur se collocati all’interno di un’ipotetica cornice politica derivante dall’essere stati eletti, non vadano mai sottaciuti.
Ciò detto poi, quando atti amministrativi sbagliati restano in vigore perché blindati da scelte consapevoli mirate al non corretto svolgimento del gioco democratico, allora è giusto riprendere volutamente il filo del discorso e provare una volta di più a fare opera di testimonianza, di corretta narrazione, di verità canalizzando il tutto in un’operazione di chiarezza e di maggiore consapevolezza procedurale che speriamo possa risultare utile e costruttiva, per chiunque abbia giocato, giochi e possa giocare un ruolo attivo in questa intricata e per alcuni versi triste vicenda sandonatese.
Ma partiamo da lontano e cerchiamo quindi di porre in sequenza le varie tappe che hanno visto la nascita del Piano Sosta nel Comune di San Donato Milanese.

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I rischi delle persone più fragili

Una forte denuncia dal Forum Terzo Settore Lombardia insieme con
Ledha, Uneba Lombardia e Alleanza Cooperative Italiane-Welfare Lombardia

Muoiono lo stesso, a centinaia. Tanti a casa a loro, molti di più nelle residenze socio-sanitarie regionali. Sono le persone con disabilità e fragilità, soprattutto anziane ma non solo, alle quali in queste settimane è stata negata ogni forma elementare di difesa dal Covid19 e che ora stanno pagando con la vita questa negligenza.

A queste persone, infatti, una volta contratta la malattia, viene negato l’accesso ai pronto soccorso e agli ospedali, lasciandole morire nei loro letti. Muoiono nelle case o nei servizi residenziali, senza poter avere accesso a tutte le cure  cui vengono invece sottoposte le persone che riescono ad essere ricoverate. Viene attuato così, in modo silenzioso, quanto già previsto dalle “linee guida” degli anestesisti italiani: di fronte alla carenza di posti letto in terapia intensiva viene data la precedenza alle persone giovani e senz’altre patologie rispetto a quelle anziane con patologie pregresse.

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Un Grazie a tutti i Medici e Infermieri, un grazie da tutti NOI

In questi giorni orribili della nostra storia, riceviamo in redazione telefonate, o email, di cittadini che ci chiedono di dare notizia attraverso la nostra testata giornalistica, ricordando i medici che durante l’esercizio della loro professione nel nostro territorio stanno rischiando la loro vita per dare assistenza e cure a tutti noi, e a causa di ciò si sono ammalati.

Alcuni di loro purtroppo ci hanno lasciato.

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Spazio Aperto Servizi: EMERGENZA, abbiamo bisogno del tuo aiuto

Coronavirus: accoglienza persone senza dimora

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L’emergenza sanitaria che ha investito l’Italia e in particolar modo la Lombardia, ci impone di ripensare rapidamente il servizio e la gestione dell’accoglienza per le persone senza dimora.
Casa Enzo Jannacci, la struttura pubblica d’accoglienza di viale Ortles più grande d’Europa di proprietà del Comune di Milano, che gestiamo dal 2018, offre ospitalità temporanea a persone senza dimora, con 481 posti letto, incrementati a 630 nel periodo invernale in corrispondenza con il «Piano Freddo», attualmente attivo ed esteso ad oggi fino al 3 aprile 2020.

Dato l’alto numero di persone accolte, è troppo elevato il rischio di contagio e gli spazi sono insufficienti per garantire il rispetto delle distanze necessarie, soprattutto nelle aree comuni.
C’è bisogno di alleggerire Casa Jannacci e le altre strutture “tradizionali” di accoglienza, per evitare che troppe persone convivano sotto lo stesso tetto e consentire un’accoglienza più adeguata al momento.

Con il Comune di Milano e grazie alla collaborazione con Milano Sport, è stato individuato il centro sportivo Saini, in via Corelli 136, come luogo idoneo a essere trasformato in ricovero provvisorio capace di accogliere oltre 100 persone (ad oggi ne abbiamo trasferite 160), ma stiamo lavorando all’apertura di altre strutture di accoglienza. L’obiettivo è arrivare a ospitare non più di 200 persone all’interno del centro di viale Ortles.

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PRIMO TEST ITALIANO CERTIFICATO PER LA DIAGNOSI DEL CORONAVIRUS IN MODO SICURO E VELOCE

 

E’ già disponibile un Kit Diagnostico marcato CE-IVD e completamente made in Italy  (dalla ricerca e sviluppo alla produzione), per individuare in poco meno di due ore il virus che sta flagellando l’Italia e il mondo. I Kit Clonit possono essere utilizzati nei laboratori di ospedali pubblici e strutture private autorizzate

Un successo italiano: diagnosi certa e in tempi rapidi. Con di Clonit, azienda milanese di sviluppo e ricerca di test virali, si può fare in tempi record una diagnosi differenziale affidabile di Coronavirus, anche con la determinazione della “carica virale”, così da indirizzare rapidamente il paziente alla terapia più adeguata, e poter seguire il follow up del paziente. La validazione del test è stata fatta in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – nei Laboratori della Clinica Malattie Infettive-Ospedale Sacco – Prof. Massimo Galli e nel Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute – Laboratorio di riferimento per la sorveglianza delle infezioni respiratorie – Prof.ssa Elena Pariani.

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Coronavirus: Riceviamo e pubblichiamo nella speranza che serva a dare serenità

 

Riceviamo e pubblichiamo nella speranza che serva a dare serenità a tutte le famiglie che vivono la stessa condizione. E se avete qualcosa da raccontare scrivetecelo.

Come è cambiata la vita in tempi di Coronavirus

 

Improvvisamente tutto è cambiato! Sembrava che il Coronavirus fosse lontanissimo, in Cina, la Cina e’ così lontana, non ci riguarda e, invece, eccoci qui tutti coinvolti.

Siamo una famiglia con tre figli di cui due usciti di casa: uno single vive in un condominio nella nostra stessa via, l’altro, medico, vive fuori Milano è sposato con due bambini di 2 e 4 anni. Anche mia nuora e’ medico. E da nonni ci alternavamo con i consuoceri per curare i nipotini dopo l’asilo. Ma il Coronavirus ha cambiato tutto, con i giovani genitori in ospedale e a rischio di contagiarsi e di contagiare i bambini e noi nonni che la sera tornavamo alle nostre abitazioni. Sul mio stesso pianerottolo vivono i miei genitori anziani e avremmo potuto contagiarli.

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Un film di fantascienza? No, un mondo reale e gli attori siamo Noi

Chi lo avrebbe mai detto di poter assistere dal vivo ad un film di fantascienza, dove gli attori siamo noi, che nostro malgrado  siamo parte attiva dello spettacolo ?

Siamo al 12 Marzo 2020, in qualità del ruolo che la nostra Associazione N >O>I, con il suo dipartimento RecSando, (rete civica di San Donato Milanese e del Sud Est Milano – testata giornalistica on line iscritta al Tribunale di Milano), ricopre nel territorio, siamo stati in giro,  per documentare con un servizio fotografato alcune zone della città di San Giuliano Milanese. Lo diciamo sempre, una foto vale più di mille parole.

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