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In Italia la grande bellezza è spesso dimenticata

In Italia la grande bellezza è spesso dimenticata

Luoghi culturali trasandati o abbandonati a loro stessi? Sperduti e sconosciuti? Quali sono le bellezze del Bel Paese da salvare e valorizzare?

(foto: Getty Images)

Con una vera e propria chiamata alle arti, il 19 maggio scorso il premier Matteo Renzi ha lanciato un indirizzo email — bellezza@governo.it — invitando tutti i cittadini a segnalare i luoghi pubblici “da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività” e per il rilancio delle bellezze dimenticate d’Italia.

150 milioni di euro sono stati messi a disposizione per questa iniziativa, la cui assegnazione spetterà a una commissione ad hoc che vaglierà tanto le segnalazioni riguardanti i semplici luoghi da recuperare, quanto quelle di progetti e proposte di interventi immateriali di potenziamento della valorizzazione e della fruizione del luogo segnalato.

Un decreto di stanziamento, infine, sarà emanato il 10 agosto 2016.

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Diabete: siringa addio, il futuro è nei microinfusori

Diabete: siringa addio, il futuro è nei microinfusori

Non più iniezioni dopo i pranzi. Grazie alla tecnologia l’insulina potrà essere dispensata al paziente mantenendo costante la sua glicemia

di daniele banfi  

Chi soffre di diabete sin dall’infanzia lo sa bene: il rito del controllo della glicemia e del successivo «aggiustamento» tramite iniezioni sottocutanee avviene più volte al giorno. Anche se con il tempo la persona prende confidenza con la pratica, il dover fermarsi per valutare quando assumere insulina rappresenta un cambio radicale nello stile di vita rispetto a chi non è diabetico. Oggi però la tecnologia ci viene in aiuto: da diverso tempo sul mercato sono disponibili dei dispositivi in grado di monitorare costantemente la glicemia e di rilasciare insulina solo quando serve. Il tutto gestito tramite un piccolo «palmare». 

 

CHE COS’È IL DIABETE

Il diabete giovanile –noto anche con il nome di diabete di tipo 1- è una patologia che colpisce prevalentemente i giovani. Secondo le ultime statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a soffrirne sarebbe circa il 3% della popolazione mondiale. A differenza di quello di tipo 2, di gran lunga più diffuso e associato a scorretti stili di vita, quello giovanile appartiene alla categorie delle malattie autoimmuni. Le persone che ne soffrono subiscono la progressiva distruzione, ad opera del proprio sistema immunitario, delle cellule del pancreas che producono l’insulina. Ecco perché i malati sono costretti, per tutta la vita, ad assumere questo ormone per abbassare i livelli di glucosio nel sangue. 

 

CONTROLLO COSTANTE CON IL MICROINFUSORE

Attualmente le persone affette da diabete insulino-dipendente hanno come opzione di somministrazione l’uso di iniezioni giornaliere o l’infusione sottocutanea. Entrambe le modalità devono essere abbinate a un controllo adeguato dello zucchero nel sangue. Il pancreas di una persona sana rilascia regolarmente piccole dosi di insulina nell’organismo per controllare i livelli di glicemia nel sangue. La quantità di insulina prodotta varia in base all’orologio interno di ciascun individuo, e a fattori come attività fisica, metabolismo, livello di stress e malattie. Durante l’assunzione di cibi, il pancreas rilascia una quantità extra di insulina per mantenere l’equilibrio glicemico.

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Polveri, sabbie e agenti inquinanti, ci aiuta un super radar

Polveri, sabbie e agenti inquinanti, ci aiuta un super radar

Uno speciale radar messo a punto dagli scienziati del Cnr analizzerà in modo preciso la qualità dell’aria che si respira in città

 
 
 
di veronica ulivieri
 

Arrivano a portata del nostro naso dal deserto del Sahara, trasportate dal vento e poi anche dalle «piogge rosse».
Le polveri dal Nordafrica si sommano all’inquinamento delle città: se la loro concentrazione aumenta, crescono anche i tassi di mortalità e i ricoveri per patologie respiratorie e cerebrovascolari. Non solo: quando si depositano a terra il traffico motorizzato le risolleva nell’aria, funzionando da amplificatore.

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Allarme Unesco, il clima impazzito minaccia i monumenti Patrimonio dell’Umanità

Allarme Unesco, il clima impazzito minaccia i monumenti Patrimonio dell’Umanità

Per l’agenzia Onu, entro il 2030 il cambiamento climatico mette in pericolo 31 siti tra i più celebri siti turistici del Pianeta. A rischio oltre a Venezia anche Stonehenge, la Statua della Libertà e Yellowstone

 
 
 
di giorgia marino
 

Immaginate un mondo in cui Venezia abbia perso il suo secolare duello contro le acque della Laguna e la Statua della Libertà sia stata affondata da un uragano. Un mondo in cui i moai di Rapa Nui crollino uno dopo l’altro, erosi alla base dal mare che fissavano enigmatici da quasi due millenni, e le barriere coralline scompaiano, portandosi via il loro tesoro di biodiversità, uccise dall’acidità degli oceani. Un mondo senza Mont Saint Michel e senza Stonehenge, senza i gorilla di montagna dell’Africa centrale, i draghi di Komodo e gli orsi grizzly di Yellowstone. Non è un incubo fantascientifico buono per il prossimo colossal hollywoodiano: è lo scenario (il peggiore, certo) paventato dall’ultimo rapporto Unesco sui cambiamenti climatici e i loro effetti sui siti Patrimonio dell’Umanità. 

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A Milano in mostra tutti i segreti di Diabolik

A Milano in mostra tutti i segreti di Diabolik

La storia del ladro più affascinante del fumetto dal 18 giugno al 18 settembre

 
 
 
 

Al Museo del Fumetto di Milano prosegue la rassegna espositiva dedicata ai grandi personaggi del fumetto italiano. Dopo il successo dalla mostre dedicate a Dylan Dog e Tex Willer, è il turno di Diabolik altro grande protagonista indiscusso. 

 

Creato nel 1962 dalle sorelle Giussani, da sempre pubblicato dalla casa editrice Astorina, Diabolik ha affascinato intere generazioni di lettori riscuotendo ancora oggi un successo incredibile che lo ha portato a diventare protagonista, oltre che delle consuete avventure mensili, di volumi illustrati, saggi, spot televisivi, video musicali, film, merchandising e molto altro.

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Car Sharing Elettrico, si decolla anche in Italia

Car sharing elettrico, si decolla anche in Italia

Sharen’go, oltre 2.500 cinquecento noleggi al giorno e mille macchine in servizio a Milano, Roma e Firenze, lancia un appello al governo per potenziare l’uso dell’auto elettrica condivisa

 
02/06/2016
 

Con oltre 2mila e cinquecento noleggi al giorno solo a Milano, Roma e Firenze e mille macchine in servizio di car sharing a flusso libero, la diffidenza verso l’utilizzo dell’auto elettrica in Italia sembra stia venendo meno, aprendo nuovi scenari e permettendo di avvicinarci agli standard internazionali, un tempo visti come irraggiungibili. 

 

Sharen’go, che ha raggiunto oltre 27mila iscritti, ha aumentato notevolmente gli investimenti, promuovendo la mobilità condivisa elettrica soprattutto con la realizzazione di convenienti “pacchetti-minuti” a basso costo. L’offerta prevede una spesa di sei euro l’ora (0,10€ al minuto) per noleggiare un auto elettrica e si presenta letteralmente come la più conveniente al mondo per car sharing a flusso libero. Una possibilità di risparmio energetico ed economico invitante, che ha spinto all’acquisto di oltre un milione di minuti in soli sei mesi.

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