‘E’ questo spirito che abbiamo inteso restituire alla città con il ripristino del murale!’ – ha dichiarato il presidente del Comitato per il restauro Paolo Rausa quando Mono Carrasco è sceso dall’ultima transenna del trabattello issato come per raggiungere il cielo che ha imprigionato come sfondo del murale. Questo spirito ha condiviso l’Amministrazione Comunale nel sostenere il recupero e il patrocinio all’iniziativa, alla quale hanno aderito con il loro contributo singoli cittadini, Associazioni (Anpi, IV Coordinata e Consulta delle Associazioni Culturali) e gruppi politici (Sel e Rifondazione Comunista). Ma non sono mancati i contributi in fornitura di materiali e lavoro (Colorificio Distico e Costruzioni Servizi di Agrate Brianza). Insomma un’opera della città a cui ha contribuito tutta la cittadinanza a seconda delle possibilità di ognuno. Sul piano artistico colpisce la cromia dei colori che esaltano la nostra biodiversità di genere e di specie, la bellezza della natura, dolce e gentile, la capacità dell’arte di contrapporsi alla barbarie delle bombe e degli obici che dagli affusti grigi vomitano fuoco e lanciano dardi che feriscono a morte la colomba della pace, la paloma blanca. Alla sera il concerto dei Giambellindios e di Carretera Sur al cine teatro Ariston con musiche andine e latino-americane, intonate dalla voce sublime di Ornella Vinci, ha concluso il percorso nell’arte, nella musica e nella storia cilene esemplificate nel murale di via Matteotti, che ricorda nel titolo la necessità per il popolo di restare unito per sventare i pericoli per la libertà e la democrazia delle dittature, sotto qualsiasi manto si nascondano.
ti potrebbero interessare anche questi articoli
Juan sin tierra, la mostra di Héctor Carrasco allo SpazioCultura
Cominciati e subito interrotti i lavori per il restauro del murale a San Giuliano
Arte Andina dell'Artista Eduardo "Mono" Carrasco fino al 28 Settembre
Arte, colori, musica, recupero murale della Brigada Pablo Neruda il 4 Ottobre