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Ragazzi a Confronto / 4

All’obiezione se questo intendere più giusta la loro appartenenza non sia motivo di problemi di convivenza all’interno dell’Islam, la risposta è No, ma è più giusto essere sunniti, perché essere sciiti è una presa di posizione politica, una questione di potere e di interesse.

(Beata gioventù….così oggi, e speriamo anche domani). Poi ci sono piccole differenze….gli sciiti (il 10% del mondo islamico) iniziano il digiuno quotidiano nel mese del Ramadan un quarto d’ora più tardi, oppure stipulano contratti di matrimonio a tempo determinato per mascherare l’adulterio, o al pellegrinaggio a La Mecca, ci aggiungono la visita alle tombe degli Imam, loro guide spirituali, che si professano perfetti e esenti da peccati.  

La seconda domanda, se per loro ci sia mistero tra la vita il dolore e la morte, ci fa scoprire che anche per loro c’è un’altra vita dopo la morte. Nel Corano si trovano le spiegazioni e i precetti per affrontare i misteri.

Con variegate interpretazioni, ma ci sono.

Arriva a questo punto la domanda posta da loro.

Se nel primo incontro hanno chiesto perché confessare i peccati a un prete, che è uomo e peccatore anch’egli, ora hanno alzato il rango…il Papa, perché avere un Papa, uomo e peccatore i cui predecessori, tornando indietro di 800 anni, in nome di Dio hanno istigato le Crociate…e ciò che ne è conseguito. (Non conta il fatto che la presenza di Cristiani ai giorni nostri è pressoché scomparsa nella terra dove Gesù è nato e vissuto).

La risposta, arriva da un ragazzo che semplicemente conferma che sia normale così, ripensando anche al fatto che Gesù avesse scelto Pietro come guida delle sue “pecore”, lo stesso Pietro che lo rinnegò 3 volte prima che il gallo cantasse. Aggiunge don Luca, che il Papa più che rappresentare gli uomini, rappresenta l’Unità tra i cristiani, e neanche tutti. Senza tralasciare che comunque il Papa non prende decisioni, ma queste vengono prese collegialmente. (Dispiace che molto da loro ripetuto, si fondi ancora su ciò che è stato in un lontanissimo passato, non tenendo conto di ciò che succede oggi, e con la quale bisognerebbe confrontarsi, come il fatto che la loro Costituzione è il Corano stesso, che si studia fin dall’infanzia, e ovviamente si conosce bene, mentre i nostri ragazzi, nati in uno stato laico, sono liberi di essere o meno Cristiani, credenti, praticanti…di qualsiasi religione). 

IL RAPPORTO TRA LE RELIGIONI Uno dei temi fortemente discussi anche nell’ultimo periodo è il dialogo tra le diverse religioni. Quale è la visione che l’Islam ha delle altre religioni?

Secondo voi cosa si potrebbe fare? E’ questa la domanda successiva posta da una giovane italiana. Il discorso cade sul diniego alla costruzione di una moschea a San Giuliano, dove possano pregare, mentre in terra araba ci sono tranquillamente chiese cristiane. (…) Oppure anche il fatto che nel resto d’Europa le moschee ci sono. Questo sembra voler essere un rifiuto al dialogo, imputando la colpa (ancora una volta) alla nostra “ignoranza” in materia della loro religione, anzi delle religioni, che porta a non rispettare le esigenze altrui. In questo caso le loro. Costretti a ripiegare a spazi commerciali come capannoni, in mezzo all’abitato o alla zona industriale, di difficile coabitazione per entrambi. A San Giuliano, ricorda anche la Signora Muntaha, è ancora senza risposta la richiesta di avere uno spazio proprio al cimitero, per poter seppellire i propri cari defunti secondo la legge Italiana, ma come la loro tradizione richiede. 

L’incontro finisce con il chiedersi reciprocamente cosa si pensa della costruzione di una moschea sul territorio.

Le riflessioni e altre reciproche curiosità, al prossimo incontro.

Redazione RecSando Angela Vitanza –Foto Luigi Sarzi Amadè – Riprese Web TV Cittadelleidee – Pierino Esposti

 

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