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“Man Ray. Forme di luce”. A Palazzo Reale, la retrospettiva che incanta

«Tutto può essere trasformato, deformato o annullato dalla sua luce. La sua flessibilità è esattamente quella di un pennello».

Le parole di Man Ray – una figura centrale nelle avanguardie del XX secolo – affisse sulla parete accolgono il visitatore a Palazzo Reale con la mostra “Man Ray. Forme di luce”.

Sono circa 300 le opere in allestimento, tra fotografie vintage, disegni, litografie, oggetti e documenti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.

La retrospettiva offre l’opportunità di entrare nel mondo del geniale artista, attraversando un percorso a tema proponente gli autoritratti, i ritratti degli amici intellettuali e degli ambienti culturali europei e americani tra le due guerre; le muse che hanno ispirato i suoi capolavori; i nudi, le rayografie, la moda, i multipli e i ready-made e in ultimo il cinema.

L’esposizione, promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Silvana Editoriale, è curata da Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca. L’allestimento è stato curato da Umberto Zanetti dello Studio ZDA-Zanetti Design Architettura.

Man Ray (Philadelphia, 1890 – Parigi, 1976) è stato pittore, fotografo, regista e innovatore. Ha amato sperimentare in tutta la sua carriera artistica. Alla nascita Emmanuel Radnitsky ha adottato lo pseudonimo “Man Ray”, che è la risultanza dell’unione di “Man” (uomo) e di “Ray” (raggio di luce).

L’artista affianca alla pittura e al disegno l’assemblaggio di oggetti e l’uso della fotografia, inizialmente per documentare le sue opere e quelle dei suoi amici, e ben presto come mezzo creativo autonomo.

Si è formato nell’ambiente vivace dell’arte americana di inizio secolo. La sua estrosa personalità artistica si è sviluppata grazie al contatto con le avanguardie europee e con figure decisive quali Marcel Duchamp, che lo introdusse a linguaggi artistici radicalmente nuovi. Nel 1921 l’artista approda a Parigi, dove viene accolto dai poeti André Breton, Louis Aragon, Paul Eluard. Nella capitale francese incontra la cantante e modella Kiki de Montparnasse, sua amata e musa, creando fotografie immortali come “Noire e blanche” o “Le Violon d’ingres”. In seguito, si dedicherà al mondo della moda e alla realizzazione delle famose “rayografie” e “solarizzazioni”. Nel 1940 è di nuovo negli Stati Uniti per poi tornare a Parigi nel 1951, dove rimane fino alla morte nel 1976.

“Man Ray. Forme di luce” è inserita nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. Il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici e valorizzerà il dialogo tra arte, cultura e sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 16 marzo 2026.

“Man Ray. Forme di luce” è visitabile a Palazzo Reale fino all’11 gennaio 2026. Per info e dettagli visionare il sito: https://www.palazzorealemilano.it/mostre/forme-di-luce

Carla Paola Arcaini

Foto: C.P. Arcaini

Carla Paola Arcaini_ per firma

Carla Paola Arcaini – RecSando
Giornalista, scrittrice, poetessa

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