La Speranza è il titolo del suo ultimo libro. Lo ha presentato ai numerosissimi ospiti, circa un migliaio, presenti nella tensostruttura del Crown Plaza Hotel di San Donato Milanese domenica pomeriggio 1° dicembre, quasi al termine della maratona di eventi che è il tradizionale Meeting prenatalizio della Cooperativa “Promozione Umana” di cui don Chino è l’indiscutibile “padre” oltre che fondatore. Una manifestazione che riunisce i ragazzi ospiti delle Comunità di recupero dislocate in tutta italia, con i loro parenti e i loro amici per lo scambio degli auguri.
Nel lungo pomeriggio sono susseguite rappresentazioni musicali e teatrali effettuate dagli ospiti delle strutture, alcune molto toccanti, su sogni e speranze nel futuro, e lo spettacolo “Forza Venite Gente” della Compagnia Teatrale Amatoriale “Do di Petto”, uno spaccato della vita di San Francesco d’Assisi, con tanti spunti di riflessione sulle analogie che si possono trovare nel contesto in cui lo spettacolo è stato effettuato.
Nel filmato il più toccante, a mio parere. Bernardone, padre di San Francesco, era scandalizzato dal fatto che suo figlio avesse abbandonato la propria vita agiata per dedicarsi agli ultimi. Persino barattando i suoi preziosi averi per donarli ai “lebbrosi”. Addirittura, lui, Francesco, poi diventato Santo, i lebbrosi persino li baciava.
Quanti “Santi” ci sono in mezzo a noi che si dedicano agli ultimi, che li baciano…quanti genitori , avranno visto i propri figli con l’aspetto di un “lebbroso”perchè devastato dalla droga…e li hanno abbracciati, e li hanno salvati affidandoli alla comunità, come è quella di don Chino.
Ma ci sono stati anche diversi interventi “istituzionali” Sul palco per portare un saluto sono saliti i sindaci di San Giuliano e San Donato Marco Segala e Andrea Checchi e don Luca Violoni, decano di San Donato/San Giuliano. E’ poi intervenuto, con il saluto da parte dell’Arcivescovo Delpini, mons. Franco Martinelli, Vescovo Ausiliare di Milano.
Infine il momento “dei politici”: il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, l’Assessore al Welfare Giulio Gallera, Gabriele Rabaiotti. Assessore Politiche sociali e abitative del comune di Milano, Marco Rondini, Assessore alle Politiche sociali del Municipio 4 Milano (di cui fa parte Rogoredo) Maria Teresa Bellucci deputato , e per Fratelli d’Italia Responsabile Nazionale del Dipartimento Dipendenze e Terzo Settore . Angelo Capelli, amico delle Comunità, e Simone Feder, Psicologo, coordinatore area giovani e dipendenze.
Ovviamente il tema dominante, sviluppato da ognuno per le proprie competenze, è la lotta alle dipendenze, da droghe soprattutto, ma un accenno è stato fatto anche sulla dipendenza da gioco d’azzardo.
Molto è stato fatto, si è parlato del bosco di Rogoredo, dove Presidente e Assessore si dicono fiduciosi sulla vittoria, anche se qualcuno ha fatto loro notare che il problema si è solo spostato di territorio. Si sposteranno anche loro, hanno promesso.
L’Assessore Gallera auspica che il disagio di questi giovani venga combattuto anche con l’ascolto, il dialogo e un aiuto concreto a questi ragazzi. Anche un the o un panino o un vestito pulito possono essere d’aiuto a far vedere una luce in fondo al tunnel.
E come istituzioni saranno sempre di sostegno alla Comunità, aumentando i contributi e l’impegno al contrasto alle tossicodipendenze, fornendo come a Rogoredo, unità mobili di ricovero. Dice l’Assessore Rabaiotti ” abbiamo risolto in parte il problema di Rogoredo, ma molto c’è ancora da fare. Parlare di droga è ancora tabù, i media raccontano I fatti di cronaca, ma poi cambiano discorso. Invece bisogna tenere alta l’attenzione”. L’onorevole Bellucci “grida” forte il NO alle droghe, e il NO alla liberalizzazione delle droghe cosiddette leggere. Simone Feder porta l’attenzione anche sulle dipendenze da gioco, che ha risvolti sociali spesso tragici, e se le istituzioni combattono le tossicodipendenze da droga, nelle ludopatie ” lo stato fa business”.
Oggi, che è anche la giornata internazionale contro l’AIDS, si parla tanto di droga, di sostanze. Ma queste non sono che la punta dell’Iceberg. Al primo posto, da combattere, c’è la sofferenza che pervade questi ragazzi, aggiunge Angelo Capelli. E noi andiamo dove ci sono sofferenze che necessitano ascolto e accoglienza. Andiamo anche al boschetto di Rogoredo, dove in questi giorni è anche nato un bambino….Certo è che per andare avanti c’è bisogno del mondo del volontariato. E don Mario Sozzi, stretto collaboratore di don Chino, aggiunge: con questi ragazzi, per aiutarli, ci vuole cuore, e nelle comunità c’è cuore, che è quello ci vuole per parlare al cuore di questi ragazzi che cadono nel tunnel delle sostanze. Don Chino termina auspicando a una revisione della legge 309. E invita coloro che tendono a liberalizzare la vendita dell cosiddette “droghe leggere”, ad andare a capire da vicino nelle comunità i danni che fanno le sostanze stupefacenti, anche quelle che si vogliono legalizzare, e che, secondo loro, non fanno male.
Durante tutto il pomeriggio, hanno fatto da sfondo sullo schermo i temi trattati da don Chino nel suo libro di cui citavo il titolo all’inizio “La Speranza”.
Il cartello n° 1 recita: “Cosa ci attende? I sogni sono come le stelle: non puoi raggiungerli, ma possono darti la direzione. Il futuro serve esattamente a questo, a darti la direzione”. Spero tanto che escano dal buio e la trovino.
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Angela Vitanza
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