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Autore: Paul Anderson
Titolo: Le montagne volanti (Tales of the Flying Mountains) Editore: Mondadori – collana Urania Collezione Altro: 5,90 €, p.273, n. 136 maggio 2014, prima edizione: 1970, traduzione di Roberta Rambelli, genere: fantascienza, postfazione di Giuseppe Caimmi Voto: 6/10 Non è un brutto libro, anche se forse è invecchiato male o forse sono invecchiato male io, non so. Una via di mezzo fra la fantascienza tecnologica e quella sociale, in questo romanzo si dibatte un interessante problema: lanciata un’astronave verso la stella più vicina, con centinaia d’anni di viaggio davanti a se, cosa dovranno insegnare ai figli i padri che hanno iniziato il viaggio? Quali eventi raccontare loro per far sì che la missione abbia successo? I padri potranno evitare le storture sociali e le debolezze umane che hanno caratterizzato la loro storia? Un comitato ristretto della Montagna Volante – l’astronave – ne discute prima di dare indicazioni a chi dovrà decidere. Per decidere i presenti raccontano alcuni episodi, alcuni aneddoti, che hanno portato al lancio dell’astronave. Atti di eroismo, di egoismo, di opportunismo, umanità varia che ha consentito l’uomo di uscire dalla Terra e conquistare lo spazio. Nel far questo scoprono che la verità ha molte sfaccettature, che non è facile scegliere gli eventi cruciali nella storia, specie quella recente, che non tutti gli astronauti della Montagna sono degli stinchi di santo. A voi il giudizio, ovviamente, dopo aver letto i vari racconti legati dagli interludi di riflessione del comitato. Interessante notare molti comportamenti che oggi sarebbero tacciati di maschilismo, il continuo accenno al bere alcool e al fumo. Oggi, ad appena 47 anni di distanza, nessuno penserebbe di bere e fumare durante una riunione in cui si prendono decisioni difficili. Come passa il tempo. Buona lettura! |
ciao
nicola
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