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Una “dieta imposta” alle insegnanti: il Comune di San Giuliano Milanese applica la sentenza della Cassazione, scoppia la protesta

MENSA SAN GIULIANO MILANESE

C’è una decisione che sta facendo discutere a San Giuliano Milanese, e che tocca un punto sensibile del mondo scolastico: il riconoscimento del valore educativo del momento del pasto.
Da lunedì, nelle scuole comunali, le insegnanti che assistono i bambini durante il pranzo potranno ricevere gratuitamente solo un primo piatto e la frutta, ma non più il pasto completo comprensivo di secondo, contorno e pane.

La misura arriva dall’applicazione, da parte del Comune, dell’ordinanza della Suprema Corte di Cassazione n. 2844/2025, secondo cui l’attività del docente in mensa avrebbe natura assistenziale e non didattica.
A partire da questa interpretazione, l’Amministrazione comunale ha ritenuto che alle insegnanti spetti solo un “pasto parziale”, generando indignazione e sconcerto tra il personale scolastico e i genitori.

“Un atto offensivo verso la scuola e chi educa”

“È una decisione vergognosa e mortificante – denuncia una docente, madre e cittadina di San Giuliano – perché nega il valore educativo del momento del pranzo, riducendolo a mera sorveglianza.”
In realtà, chi conosce la scuola dell’infanzia sa che il pranzo è parte integrante del progetto educativo: è un tempo in cui si imparano regole di comportamento, autonomia, relazione e cura reciproca.
Le maestre non sono sedute a mangiare tranquillamente: si alzano, aiutano, incoraggiano, spiegano, rassicurano. Insegnano con l’esempio quotidiano, anche a tavola.

“Limitare il loro pasto a un solo piatto – aggiunge la docente – crea un messaggio incoerente davanti ai bambini: si parla di alimentazione sana ed equilibrata, ma si obbliga chi insegna a rinunciare a metà pasto. È un controsenso educativo e umano.”

Una scelta isolata

Ad oggi, San Giuliano Milanese risulta l’unico Comune in Italia ad aver applicato la sentenza della Cassazione in questo modo.
In altri territori, i dirigenti scolastici e le amministrazioni hanno preferito mantenere invariato il diritto al pasto completo, interpretando il momento della mensa come un’estensione naturale del lavoro educativo.

Il servizio mensa è gestito dalla società Dussmann, con menù pensati per i bambini e porzioni proporzionate all’età. “Non stiamo parlando di pasti aziendali o di ristoranti – sottolineano i docenti – ma di un contesto educativo che richiede coerenza, attenzione e rispetto.”

Tra incoerenze e divieti

Oltre al danno economico e simbolico, c’è anche un paradosso pratico: alle insegnanti non è consentito portare cibo da casa, come previsto dal regolamento scolastico.
Di fatto, da lunedì, dovranno consumare un pasto incompleto, senza alternative.
I sindacati hanno già preso posizione e stanno valutando azioni di tutela e ricorso.

Una questione di dignità professionale

La vicenda non riguarda solo il valore di un secondo piatto, ma quello del riconoscimento del ruolo educativo e sociale del docente.
Ridurre l’intervento dell’insegnante in mensa a una semplice assistenza significa non comprendere la complessità e la delicatezza del suo lavoro quotidiano.
Come osserva Paola Pedrazzi, presidente dell’ANPI di San Giuliano Milanese, che ha rilanciato la denuncia: “È un segnale culturale preoccupante. Quando si sminuisce il valore dell’educazione, si colpisce la dignità di chi forma le generazioni future.”

Un appello alla cittadinanza

I genitori e gli insegnanti invitano tutti i cittadini a manifestare solidarietà inviando una segnalazione al Comune di San Giuliano Milanese
📧 segreteria.sindaco@comune.sangiulianomilanese.mi.it

con copia al Comune di San Donato Milanese
📧 segreteria.sindaco@comune.sandonatomilanese.mi.it

per sostenere una causa che riguarda non solo i docenti, ma l’intera comunità educativa. In fondo, non è solo una questione di mensa: è una questione di rispetto.
Riconoscere alle insegnanti un pasto completo non è un privilegio, ma un gesto di coerenza, di civiltà e di dignità verso chi, ogni giorno, educa i nostri figli con dedizione e cura.

 

Redazione RecSando

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