Skip to content
Home » Blog » Rassegna Stampa » San Giuliano Milanese » D’Uomo D’Onore, a cento Passi dal Duomo, capitolo secondo » Page 3

D’Uomo D’Onore, a cento Passi dal Duomo, capitolo secondo

Un monologo dell’attore, scrittore e politico lodigiano, testimone di Giustizia, viaggiatore sottoscorta, Giulio Cavalli. Accompagnato da un bizzarro chitarrista, Cavalli è tornato indietro fino agli anni 80/90, quando di mafia in Lombardia non ne parlava nessuno, perché ufficialmente non c’era. Tranne.. Dario Fo che ci aveva visto giusto. La mafia non si pensava ci fosse, ma si contavano i morti per overdose, tanti, tantissimi. Senza pensare!! Che il traffico di droga era gestito da “cosa nostra”. Per cui la mafia, qui c’era, eccome. E giravano soldi, tanti soldi.. investiti in affari all’apparenza “puliti”. E ora? Domande inquietanti…Come quella che ci chiede “perché ci sono così tanti Ipermercati, in un territorio ristretto?” Ma torniamo all’idea che la Mafia a Milano non esisteva…almeno fino al 2010, quando una operazione congiunta tra la DIA di Milano e quella di Reggio Calabria portò allo scoperto…l’acqua calda, ovvero… altro che la Mafia qui non c’è! Ci sono tanti Capitali, ci sono tanti affari che fanno gola, c’è Expò 2015..Fa anche nomi Cavalli, un boss stava addirittura a San Giuliano. Nomi di famiglie di mafia/n’dangheta/camorra che gestiscono i diversi prodotti in zone esclusive, discoteche, bar, macchinette video-poker/slot-machines e loro psicodipendenti.. venditori di panini…che la fanno spesso franca, perché pur essendoci più persone che conoscono i loro sporchi affari, per paura di ritorsioni non denunciano.

Spiega poi Cavalli la differenza tra Collaboratori di Giustizia e Testimone di Giustizia, ovvero come lui, ovvero persone che denunciano misfatti di cui sono testimoni, e che a volte devono avere le valigie pronte, dove mettere dentro la propria vita, e cambiarla….(Il collaboratore invece è un pentito che collabora).

Racconta infine la storia tormentata di Lea Garofalo, collaboratrice e insieme Testimone di Giustizia, uccisa dall’ex marito per la sua scelta. Ex marito, denunciato dalla figlia di entrambi, ora rifugiata in un luogo segreto, per proteggerla dalla “famiglia d’origine”. Protezione che non è riuscita con la mamma.

Redazione Recsando Angela Vitanza – Foto Luigi Sarzi Amadè

 

Loading

Pages: 1 2 3
Skip to content