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Alberto Peppoloni – L’artista della Metamorfosi
Alberto Peppoloni, classe 1979, nel 1990 si è trasferito con la famiglia in un paesino nella campagna Toscana dove ha vissuto per quattro anni. Ed è proprio la Toscana a dare i natali ai suoi esordi artistici quando Peppoloni ha il suo primo incontro con l’arte, durante le lezioni di disegno alle scuole medie. Nel 1994 di rientro a Milano frequenta fino al 2000 la scuola professionale di grafica pubblicitaria Kandinskij. Si sposa a 24 anni e con la moglie Paola hanno 5 figli. Fino al 2015 ha lavorato in cinque differenti agenzie di comunicazione, uno studio fotografico, un laboratorio di restauro di mobili antichi come assistente di bottega, parallelamente ha partecipato a diverse esposizioni personali e collettive in locali e gallerie tra Milano, Monza, Bergamo, Varese e Mantova. Recentemente è stato premiato alla Camera dei deputati con un riconoscimento all’arte e alla cultura, seguito da un recentissimo oro con la Targa Instagram al Premio Arte 2024 di Cairo Editore. Le opere vincitrici e finaliste sono state esposte al Museo della Permanente di Milano nel mese di ottobre 2024. In ultimo è stato selezionato come finalista al premio Fondazione Amedeo Modigliani 2024 in Roma. Parallelamente, lavora da circa dieci anni presso l’Accenture Customer Innovation Network, centro d’innovazione di Milano, come grafico pubblicitario e responsabile del team creativo proseguendo costantemente il suo percorso pittorico da circa 30 anni.
Oltre al progetto “Decompose” si dedica con passione e originalità alla serie “Vroom is over”, un percorso figurativo illustrativo e anche pubblicitario sulla storia del MotorSport. Alcune delle sue opere sono state scelte per le copertine del prestigioso magazine di settore “Via”.
Recentemente ha inaugurato la sua nuova personale “Metamorfosi dell’immagine”, curata dal critico d’arte Andrea Barretta, a Cascina Roma a San Donato Milanese.
Il focus dell’allestimento prende forma dalla serie “Decompose”, un percorso di evoluzione figurativa che vede la scomposizione dell’immagine in poligoni. La figura è ri-plasmata in un nuovo codice dando così vita a una duplice visione in base al punto di vista da cui si guarda l’opera. Se, infatti, si osserva l’immagine in modo ravvicinato si percepisce la “nuova immagine”, evoluta e astratta. Se, invece, si guarda l’opera da lontano allora emerge la sua matrice storica e figurativa. La mescolanza di movimento temporale con il gioco di inaspettate visioni rapisce lo sguardo dello spettatore. La finalità è di generare un’opera moderna e antica allo stesso tempo.
L’incontro tra moderno e classico lo si può notare anche nell’uso sapiente e ricercato della tecnica a olio su tela, in continua evoluzione e ricerca.
Per approfondimenti sul mondo artistico di Peppoloni visionare la pagina: http://www.instagram.com/alberto_peppoloni_paintings
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